Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,
Visto che la primavera è alle porte, proviamo a darvi qualche suggerimento per far ripartire al meglio il vostro tappeto erboso.
L’iter da seguire, tratta principalmente le essenza da MICROTERME e tutti quei tappeti erbosi che non sono da riseminare.
Innanzitutto, cominciamo a pulire il prato da tutte le eventuali foglie e a fare un taglio leggero, asportando al massimo 1/3 della foglia. Quindi, se abbiamo il tappeto erboso alto 7 cm, lo porteremo sui 5 cm circa.
Subito dopo, vi consigliamo una leggera rullatura, per affrancare le radici e assestare per bene il terreno.
Dopo il taglio, possiamo procedere ad una operazione molto importante: introduciamo ARIA nel nostro terreno. Come fare? Possiamo procurarci dei forconi areatori, si trovano anche su internet e hanno denti con diametro più o meno diverso. Una volta immesso nel terreno, facciamo un leggero movimento verso di noi, (leggero mi raccomando) in modo tale da aumentare in diametro del buchino e immettere più aria possibile. Questa operazione va fatta ogni 10/15 cm.
Visto che abbiamo i buchini sul nostro tappeto erboso, possiamo sfruttare al meglio questa possibilità, introducendo nel terreno tutti quei prodotti che lavorano al meglio al di sotto del terreno o comunque sia, nella rizosfera (primi 8/10 cm al di sotto del terreno che sono a contatto con le radici).
In tal caso, è opportuno introdurre della LEONARDITE (liquida o solida) e/o un buona BORLANDA liquida (15/20 gr al mq), facendo seguire, subito dopo, una irrigazione di 7/8 mm d’acqua.
Ora avete preparato al meglio il vostro tappeto erboso, al prossimo passo che è la SFELTRATURA (dethatching), cioè la rimozione meccanica del materiale organico (rimasugli d’erba, foglie e rami etc) che si sono formati durante l’inverno.
In questo caso, visto che parliamo di falso feltro, la rimozione si può effettuare con un semplice rastrello areatore o anche con delle macchine elettriche o a scoppio, che montano al loro interno delle lame fisse, mobili o delle semplici molle. Quali usiamo?
Nel caso di rigenerazione da zero del vostro tappeto erboso, dovuto al fatto che in uscita dall’inverno è ridotto molto male, a causa per esempio di malattie fungine invernali (Microdochium Nivale), o di scarsa manutenzione, si possono usare le lame fisse (quelle mobili ve le sconsiglio se avete il terreno non perfettamente in piano), seguita da una risemina totale.
Se invece, il vostro tappeto erboso, si presenta in condizioni buone, possiamo fare una sfeltratura non molto invasiva, con le molle, che devono sfiorare il terreno (sfiorare, mi raccomando). In tutti i casi, è sempre sconsigliato utilizzare le lame fisse, se si ha un tappeto erboso di festuca in purezza. Al contrario, si possono utilizzare le lame fisse, se si ha un tappeto erboso di poa pratensis in purezza.
Finito il lavoro di sfeltratura, possiamo raccogliere tutto il materiale secco, con un rasaerba elettrico o a scoppio e subito dopo fare una concimazione a livello radicale (con carrellino spandiconcime) con nitrato di calcio (massimo 10/15 gr al mq), per far recuperare in fretta il vostro tappeto erboso dallo stress e al contempo far “svegliare” il tappeto erboso e attivare il più velocemente possibile il suo metabolismo. Far seguire, subito una dopo, una leggera irrigazione.
Successivamente, attendiamo l’evolversi della stagione e delle temperature e come il vostro tappeto erboso, ha risposto a tutti questi stress. Quando cominciate a vedere che il tappeto erboso comincia a crescere e le temperature minime non vanno più sotto i zero gradi, è l’ora di pensare a fare sia una concimazione organica granulare (minimo sui 60/70 gr al mq), per ridare fertilità al terreno , sia alla concimazione classica azotata di spinta.
Per la concimazione minerale possiamo utilizzare diverse tecnologie di rilascio azotato presenti sul mercato. Quindi sia un lento rilascio (CDU, IBDU, Urea formaldeide etc) o a cessione programmata (polyon). Importante è che sia specifico per tappeti erbosi e quindi abbia una durata minima di 4/6 settimane. Si possono, ovviamente , anche utilizzare dei organo-minerali, che oltre alla parte minerale, rilasciano nel tempo, azoto organico.
Sempre Al Verde
Aggiungi commento
Commenti