CONVERSIONE DI SPECIE DI UN TAPPETO ERBOSO DI MICROTERME

Pubblicato il 17 febbraio 2024 alle ore 08:41

Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

In questo articolo vi spiegheremo come convertire un tappeto erboso composto da festuca arundinacea, in un tappeto erboso di poa pratensis  in purezza.


Qui di seguito elenchiamo i vari passaggi che abbiamo effettuato:


- Fine luglio 2023, diserbo della festuca in purezza, con un diserbante totale a cui abbiamo aggiunto un po’ di solfato ammonico per accelerare il processo.


- Dopo una settimana circa, effettuata una arieggiatura a lame incrociata e successivamente un decespugliatore a filo per eliminare il vecchio cotico erboso (la festuca è dura da togliere)


- Distribuzione di 15 quintali di sabbia silicea su 60 mq, calcolando che ci saremo abbassati di un
paio di cm. In contemporanea, distribuzione di 4 kg al mq di zeolite chabasite al 65 %.


- Distribuzione di 400 gr al mq di sostanza organica mista (animale e vegetale).


- Una volta steso tutto sulla superficie del terreno, fresatura del suolo nei primi 8/10 cm, senza “sbriciolare” più di tanto il terreno, per non alterare molto le sue vecchie caratteristiche fisiche. Il nostro suggerimento è di non fresare fine , quando si effettua una semina.


- Una volta fresato, livellamento del terreno con la level lawn e rastrello con rullatura finale.


- I giorni seguenti, rullatura e livellamento sempre con la level lawn e una semplice stadia, per ottenere un livellamento decente, anche perché le piogge rovinano sempre tutto.


- Una volta che abbiamo ottenuto un buon livellamento, ci siamo concentrati sull'impianto d'irrigazione. Cambio totale di tutti e sei irrigatori e successivamente calibrato al meglio tutti gli ugelli e le direzioni, in modo tale da ottenere una irrigazione più omogenea possibile. Inoltre, abbiamo alzato gli irrigatori, con delle prolunghe, perché erano completamente crollati con il terreno. Fatto due volte la prova dei mm d'acqua in vari punti, con una trentina di scatolette di tonno, in modo tale da regolare al meglio la futura irrigazione.


- Dopo due settimane, si continuava a rullare e livellare al meglio. Abbiamo inoltre, insistito
parecchio, con la zeolite, vicino i marciapiedi, perché ovviamente, in estate quelle zone andavano
spesso in stress idrico.

- Fine agosto, semina della poa pratensis in purezza sui 15 gr al mq, tramite carrellino spandiconcime, miscelato a sabbia silicea esiccata (il seme della poa è molto piccolo), facendo 6 passate incrociate e nessun concime in fase di semina, avendo messo un bel po' di sostanza organica prima. Poi una spolverata di terriccio, mischiato ad un insetticida per le formiche e a dello zolfo lenticellare per i lombrichi. Il tutto poi, coperto con la rete antipiccioni.

- L’impianto d'irrigazione, bagnava 5 volte al giorno, con 1 mm d'acqua circa. La frequenza d’irrigazione dipende molto dalla esposizione che si ha, che nel mio caso era completamente al sole.


L’ultima irrigazione non la fate molto in là, al massimo alle 16, per evitare malattie fungine.


- Le temperature in quel periodo erano altissime, con minime di 18/20 gradi e massime di oltre 35
gradi.

- Dopo 6 giorni esatti, cominciano a spuntare le prime foglioline di poa. Fin qui, tutto bene.

- Eravamo stupiti dalla velocità di germinazione della poa e mi sono detto: " Wow, a settembre sarà già tutto chiuso!".
- Dopo 15 giorni che era tutto germinato, incredibilmente, c'è stata una fase di crescita bloccata, durata circa 20 giorni! In pratica, le foglie non crescevano in altezza ed era tutto bloccato. Tutto il tappeto erboso era in standby.

 

Questo periodo, gli americani lo chiamano SPROUT AND POUT. In pratica, la poa si concentra solo sotto, sviluppando rizomi e radici e non la foglia. Fenomeno tipico e non solo, della poa facente parte della famiglia delle Midnight.


- Dopo questo periodo, dove devi avere molta pazienza e vedendo che la foglia piano piano cresceva (metà ottobre), arrivata a 5/6 cm, abbiamo fatto una piccola sbarbata con elicoidale e una somministrazione di borlanda liquida a livello radicale (15 gr al mq).


- Dopo il piccolissimo taglio e una piccola somministrazione di azoto organico, piano piano, cresceva e più cresceva e più tagliavo, con una frequenza di due volte a settimana, in modo tale da farlo accestire il più possibile.


- Quando abbiamo visto che cominciava piano piano (molto piano) ad accestire, ho cominciato a concimare (20 ottobre circa), con un 30 gr al mq di un 10-0-5 organo minerale con 50% di azoto ammoniacale e il restante azoto organico.


- Dal 20 ottobre, ogni settimana inoltre, facevamo somministrazioni radicali, con borlande liquide, alghe brune, leonardite e amminoacidi, in modo tale da fare sviluppare al meglio le radici . Invece, ogni due settimane facevamo concimazioni molto blande (10 gr al mq), con concime granulare equilibrato, azoto/potassio 1/1 a lenta cessione, sempre organo minerale. Sempre tagli una/due volte a settimana. In pratica, ci siamo concentrati solo sulle radici, visto la nuova semina e il periodo autunnale, ideale per fare radice ed incamerare i nutrienti per l'inverno.

 

Abbiamo messo tutte le foto in ordine cronologico e le ultime foto, sono dell’ultimo taglio prima
dell’inverno.


Alla prossima. 

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Commenti

Andrea
3 mesi fa

Che trasformazione 🤩