Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde
Nell'articolo La concimazione- parte 1 abbiamo visto come riconoscere un concime dalla carta di identità, la scheda tecnica, come sceglierlo in base alle nostre esigenze di quel preciso momento. Se non avete letto l'articolo lo trovate qui, date un occhiata LA CONCIMAZIONE- parte 1
Bene, alziamo un pochino l'asticella e vediamo in seguito alcune alternative, in fatto di concimazione, per poter affrontare la stagione con il nostro tappeto erboso.
Abbiamo visto che l'elemento trainante è l'azoto, l'elemento principale, quello che comanda tutto il sistema, per chiedere ad un appassionato o ad un professionista, quanto ha mangiato la pianta, chiederemo : Quanti grammi di N/m2 ?
Questo numero indicherà l'effettivo apporto di azoto, calcolato al m2 che abbiamo somministrato.
Visto che è l'azoto l'elemento che comanda, cerchiamo di capire bene questo meccanismo. Ogni pianta ha un suo fabbisogno specifico, come una festuca arundinacea può nutrirsi mediamente con 15 di azoto al m2 anno, un cynodon può arrivare tranquillamente oltre i 40 (molto di più se si volesse). Ogni specie quindi avrà un fabbisogno nutrizionale medio, per una pianta stabile, un terreno stabile. Se prendessimo ad esempio un top soil di nuova costruzione, il numero si alzerebbe esponenzialmente.
Potremmo partire da qui per farci un'idea delle concimazioni ma non dev'essere un numero di arrivo o assoluto, ne pregiudicherebbe la qualità del nostro lavoro. Tra l'altro molti tappeti erbosi non sono in purezza e quindi bisogna gestire l'apporto nutrizionale di due o tre specie e cultivar differenti che vivono insieme.
Facciamo un esempio :
Microterma , classico prato 90/10 festuca arundinacea, poa pratense, non fatevi ingannare dal numero 90/10, è sempre espresso in peso, sarà quindi in numero di semi circa 50% festuca e 50% poa. Non avete quindi un prato di sola festuca, ma neanche di sola poa.
Mettiamo caso che i valori nutrizionali medi saranno:
15g/n anno m2 per la festuca
30g/n anno m2 per la poa.
cercheremo quindi di bilanciare il rapporto azotato con un numero che non faccia ammalare la festuca per il troppo azoto e non faccia ammalare la poa per il poco.
Ricordo sempre che non solo ogni specie ha fabbisogni differenti ma anche le diverse cultivar hanno differenti esigenze nutrizionali.
Diciamo che 22,5 è la media che viene fuori tra le due.
Bene, partiamo con una gestione standard, classica gestione molto easy di un taglio la settimana ed il minimo sindacale con le classiche 4 concimazioni anno, non parlo degli organici ancora, e dell'azoto organico e dei concimi organici ma ci arriveremo presto, vediamo quindi solo la suddivisione.
Abbiamo quindi 4 concimazioni, abbiamo un numero ipotetico, proviamo.
22.5 / 4 = 5.62
Abbiamo trovato il numero di azoto da dare ad ogni concimazione? NO
Se andassimo a vedere il ciclo vegetativo delle microterme, vedremo che ci sono 2 importanti momenti nell'anno, primavera e autunno. Lo trovate qui LA SCELTA DELLE SPECIE, MICRO O MACROTERME
Sono periodi dove le piante spingono molto, i tagli sono più frequenti e il consumo di azoto è maggiore. Destineremo una buona parte dei 22.5 a questi 2 momenti dove ovviamente la pianta ne necessiterà per la maggiore.
Non esiste comunque una tabella da rispettare, ma solo una base da cui partire, il quantitativo di azoto dipende anche dal nostro terreno, dall'uso intensivo o meno che ne faremo, anche l'ombra influisce sulla quantità di azoto da somministrare.
Vedete quindi che non c'è un numero corretto, parlando della stessa identica cultivar, che vada bene a tutto. Il valore di nutrizione e poi, cambierà di anno in anno a seguito anche del tipo di gestione che vorremo applicare al nostro tappeto erboso, alle condizioni meteo, altezza di taglio.
Il senso di questo blog è proprio questo, non dirvi quanto azoto applicare, ma darvi tutti gli strumenti necessari, che serviranno per capire, voi stessi quanto e come, andrà nutrita la vostra pianta. Vi piace l'idea?
Partiamo con il presupposto dell'equilibrio, mai esagerare con le concimazioni, l'azoto lo potrete mettere ma non togliere.
Applicare quindi troppo concime alla volta, vorrà dire perderne una parte, abbiamo visto bene cosa succede nel ciclo dell'azoto, poiché somministrarne in gran quantità, per omeostasi, bisognerà avere moltissimo carbonio a disposizione. (se non avete letto l'articolo sul ciclo dell'azoto lo trovate qui IL CICLO DELL' AZOTO)
Possiamo quindi perderlo per lisciviazione, per denitrificazione ed avremo una crescita incontrollata della parte epigea della pianta, se poi tagliamo anche in maniera frequente e con altezze da campo da golf, le radici rimarranno superficiali, con richiesta di acqua maggiore.
Effettuiamo comunque concimazioni, ma a dosaggi corretti, calcoliamo quanto azoto stiamo somministrando con il nostro granulare o liquido facendo questo calcolo matematico:
grammi azoto che si vogliono somministrare (esempio 5) x 100 x (m2 es 100 ) / titolo azoto del concime = grammi di concime da applicare
Vogliamo dare 5grammi di azoto su un prato di 100m2 attraverso un concime che ha 27 di titolo azotato.
5 x 100 x 100 / 27 = 1851 g
Perfetto, i nostri 5g di N al prato saranno garantiti con 1851 grammi di quel concime azotato.
Ricordate che questo conto riporta solo i grammi di N totale del concime ma non ripartisce le varie tipologie di azoto che ci possono essere all'interno.
Scegliere bene il concime è fondamentale, se non abbiamo molto tempo da dedicare, ad esempio, dovremmo scegliere concimi, con la maggior parte di azoto a cessione controllata o lenta cessione, ci permetterà con un'applicazione di garantire il giusto nutrimento per più tempo.
In caso contrario, volessimo dedicare più tempo al prato e spingere di più la pianta, applicheremo più concimazioni ravvicinate nel tempo, con un concime diverso dal precedente e con quantità inferiori, in modo da avere un'effetto meno duraturo ma più spinto.
La pianta assorbirà l'azoto in forma nitrica ed in parte ammoniacale, mediante processi di conversione, ma è possibile anche, che durante la stessa conversione, se ne perda una parte, per dilavamento o denitrificazione.
Aggiungo che è importante un buon bilanciamento dei nutrienti, abbiamo parlato solo di azoto ma molti concimi sono ternari, quindi quando andremo a somministrare un concime daremo anche potassio ma a volte anche fosforo, magnesio, ferro e tutto quello che ci sarà all'interno.
Sempre Al Verde team
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