LE CONCIMAZIONI LIQUIDE FOGLIARI

Pubblicato il 12 maggio 2023 alle ore 17:29

Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

Nuovissimo articolo riguardo le concimazioni fogliari.

Sicuramente conoscete già il sistema e qualche trattamento lo avrete già fatto, pompa a spalla, acqua e prodotto e poi sul prato.

Dedichiamo questa pagina per comprendere al meglio, che cosa sono i trattamenti liquidi, che benefici apportano, come utilizzare al meglio questa pratica e ovviamente vantaggi e svantaggi. 

 

La concimazione fogliare è una tecnica agronomica di fertilizzazione, che consiste nell'applicazione di liquido fertilizzante, tramite nebulizzatore, atomizzatore, pompa a spalla, sulla parte epigea della pianta, cioè la foglia. Si nebulizza così la soluzione, con lo scopo di nutrire, oppure anche biostimolare o applicare un trattamento necessario al nostro tappeto erboso, qualsiasi esso sia.

 

L'assorbimento a livello fogliare avviene tramite penetrazione della cuticola e dell'epidermide superiore, oppure a livello inferiore tramite stomi e tricomi. Le facce delle foglie vengono chiamate pagina superiore e pagina inferiore, la prima con attività maggiormente dedicata all'assorbimento di luce e la seconda nella traspirazione della pianta. Per questo motivo un'applicazione di prodotto alla ''pagina inferiore'' se fosse possibile applicarlo, cosa che purtroppo non è sempre possibile, sarebbe da preferire.  Nebulizzata la soluzione quindi, avverrà una traslocazione degli elementi attraverso il floema. 

 

Vediamo quali sono i tessuti conduttori della pianta per capire al meglio cosa succede dopo un applicazione di prodotto sulla foglia.

 

Immagini on line 

 

L'immagine raffigura una foglia in sezione, con i due principali tessuti conduttori della pianta, XILEMA e FLOEMA. 

 

IL FLOEMA E LO XILEMA 

 

 

Sono i tessuti abilitati al trasporto di acqua e nutrienti attraverso il corpo della pianta fatti con pareti oblique e molti fori in modo da avere maggior contatto tra le varie cellule e facilitare il trasporto di sostanze.

Nutrienti e acqua (detti linfa grezza) saranno assorbiti dal terreno e si muoveranno verso le foglie tramite il trasporto xilematico. Lo xilema detto anche tessuto lignificato, in pianta giovane sarà tessuto vivo, mentre da adulta tessuto morto. 

Il trasporto floematico invece riguarderà le sostanze prodotte dal metabolismo della pianta (detta linfa lavorata) e trasporterà i nutrienti nel resto della pianta con tessuto sempre vivo. Tutti i nostri trattamenti fogliari quindi verranno trasportati per via floematica.

 

 

Come possiamo vedere nelle immagini,  il floema è la chiave dei nostri trattamenti a livello fogliare. Una volta applicato il liquido fertilizzante, verrà assorbito dalla foglia e si innescheranno vari e numerosi passaggi stomatici. Si consiglia infatti un'applicazione a gocce piccole, quasi nebulizzate per beneficiare del trasporto passivo all'interno della foglia stessa. Il liquido  deve rimanere sulla foglia per essere assorbito, è molto importante che non venga dilavato o applicato con goccia troppo grossolana, la stessa infatti potrebbe cadere a terra e la nostra concimazione sarà sprecata o assorbita solo in parte.  E' per tanto d'obbligo procedere alle concimazioni o trattamenti  fogliari, a foglia asciutta e se volessimo massimizzare la resa, aiutarci con prodotti adesivanti, che prolungano la persistenza d'azione del prodotto applicato sulla foglia. 

I meccanismi di assimilazione dei nutrienti sono solo passivi, regolati da un principio fisico, ricordiamoci che la  foglia non è selettiva ma assorbe ciò che diamo. Gli stomi hanno un ruolo importante nella penetrazione e l'assorbimento maggiore, si avrà con gli stessi aperti. 

 

Per una corretta applicazione fogliare quindi, meglio procedere al mattino presto, la sera, o tardo pomeriggio ( il momento che personalmente  preferisco di più è il pomeriggio tardo). Concimazioni liquide serali, grazie al processo di risolubizzazione della rugiada, verranno prolungate fino al nostro syringing mattutino (in caso di eliminazione della rugiada). Applicare sempre concimazioni in assenza di vento e  controllare che la foglia sia sempre in pieno turgore e mai in stress idrico. Inoltre il fattore UR (umidità relativa) del mattino o tardo pomeriggio/serale,  farà aprire maggiormente gli stomi per un'assorbimento maggiore.

In caso non siate esperti nel trattamento fogliare, consigliamo per le prime volte di usare un tracciante colorato e biodegradabile. Vedrete dove  applicate la soluzione sul tappeto erboso, per evitare sovraddosaggio, doppie o mancate passate in alcune zone.

La distribuzione deve essere uniforme, chirurgica meglio ancora. Acidificare le soluzioni ad un PH di 5.5/6 porterà vantaggi di disponibilità degli elementi nutritivi.

 

PERCHE' UTILIZZARE QUESTA TECNICA ?

 

La nutrizione a livello fogliare può fornire nutrienti necessari nel momento in cui le condizioni al suolo siano limitate.

E' molto importante capire che questa tecnica porti innumerevoli vantaggi, in quanto un'applicazione di fertilizzante con un nutriente non assorbibile a livello radicale ad esempio a causa di un PH troppo alcalino o troppo acido, possa essere assorbito invece a livello fogliare, compensando così la carenza e agendo molto velocemente. 

Facciamo il classico esempio di un PH al suolo alcalino, dove il ferro non verrà assimilato, si userà ad esempio un chelato DTPA per applicazioni fogliari. Un altro vantaggio si avrà ad esempio nella velocità di assimilazione e senza lisciviazione del suolo o immobilizzazione delle sostanza nutritive, oppure in caso ( molto frequente ) un terreno molto argilloso, che bloccherà con i suoi carbonati l'assimilazione di molti elementi, o quando si verifica antagonismo dei nutrienti con rapporti errati, come calcio e magnesio. 

Possiamo utilizzare questa tecnica quando le temperature non consentono l'assorbimento a livello radicale, quindi minori di 5 gradi al suolo oppure superiori di 35/40 gradi in base alla specie (micro/macroterme). Inoltre sarà consigliata in caso di errata proporzione tra micro e macroporosità al suolo,  quindi in assenza di ossigenazione radicale ed asfissia. 

 

Le concimazioni fogliari assicurano un aumento della resa in termini di prodotto, ne andrà applicato meno che con applicazioni a livello radicale.  Dalla concentrazione del prodotto ed il tipo di prodotto applicato e la frequenza di applicazione dipenderà la risposta della pianta che varierà comunque da specie a specie, infatti esistono piante più ricettive e piante meno ricettive. Varierà ad esempio la superficie fogliare, il ricambio delle foglie, poiché una pianta o foglia giovane è sempre più recettiva di una adulta,  il portamento della pianta, prostrato ad esempio con pagina inferiore sempre rivolta verso il basso.

Le applicazioni liquide sono pratiche quindi molto efficienti, permettono di risolvere in poco tempo una carenza, un fabbisogno, un problema.

Tra gli svantaggi possiamo includere sicuramente il sovraddosaggio, poiché appunto la nutrizione fogliare è molto recettiva, bisognerà stare attenti a quantificare il trattamento della nostra botte. Con un basso dosaggio quindi potremo apportare solo basse quantità di elementi nutritivi per volta e quindi le applicazioni dovranno essere più frequenti.

Esiste una capacità di scambio cationico fogliare che è differente da specie a specie e questo rende la concimazione fogliare limitata ad alcune culture, ma comunque buona su tutte le cultivar da tappeto erboso.

La velocità di assorbimento delle concimazioni è diversa a seconda dell'elemento applicato. Alcuni elementi impiegano poche ore come azoto, magnesio o potassio, altre addirittura uno o più giorni, come fosforo( 1giorno)  calcio (1 o 2 giorni)  e ferro ( 1giorno per il 50% applicato ), altri elementi come lo zolfo da 2 a 5 giorni.

L'importante sarà appunto effettuare il trattamento ed assicurarsi che non venga dilavato successivamente.

Una volta assorbiti a seconda del nutriente e quindi della sua grandezza molecolare, possono avere mobilità all'interno della pianta più o meno buona. Ad esempio l'urea è molto mobile mentre il ferro poco mobile, le molecole quindi senza carica ionica sono più mobili delle molecole con carica ionica.  

Anche la veicolazione del nutriente è importate, usare ad esempio urea, acidi fulvici, amminoacidi e  chelati, tenendo sempre conto che una  pianta sana, assorbirà sempre maggiormente. 

Possiamo in fine tenere conto di questa tecnica in qualunque momento del ciclo vegetativo della pianta, biostimolazione per far fronte a periodi complessi e stressanti con alghe, amminoacidi, nell'uso di anticrittogamici o induzione di resistenza, oppure anche con picchi di richieste nutrizionali, dove l'apparato radicale sarà al limite, oppure in estate con piccoli dosaggi di fertilizzante con una tecnica che sveleremo nel prossimo articolo.

 

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Sempre Al Verde Team 

     

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