Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

con un nuovo articolo, parliamo di muschio, infestante del tappeto erboso ma non solo.

 

Una pianta molto comune, si può trovare infatti su camminamenti, fughe degli autobloccanti, spazi ombreggiati, a volte anche soleggiati, dove prolifera appena trova le condizioni ideali, ovvero acqua e umidità.

 

COS'E' IL MUSCHIO?

 

Il muschio è una delle prime piante nate sulla Terra, vecchia milioni di anni,  pianta primitiva che fa parte del gruppo delle cormofite quindi briofite; Vegetali unici nel suo genere visto il loro ciclo vitale che varia, alternando in maniera regolare generazioni sessuate e asessuate. 

 

Le generazioni sessuate e dominanti sono caratterizzate dalla presenza di piccole foglie e definite gametofito, ovvero in condizione di aploidia, sia maschile che femminile, dove nella cellula è presente una sola coppia di cromosomi.

In presenza di acqua avviene la fecondazione e la formazione di sporofiti ed altri gametofiti.

 

Le generazioni asessuate o non sessuate vengono definite sporofito, che rientra nel ciclo aplodiplonte ovvero una produzione di spore che portano poi tramite meiosi alla formazione del gametofito dominante, quindi di generazione sessuate come le precedenti.

 

Per chi volesse approfondire :

Aploidia - Wikipedia

Ciclo vitale aplodiplonte - Wikipedia 

 

Immagini on line

 

Ciclo vitale del muschio

Rizoidi 

 

Sono piante semplici, simili a spugne e conservano a lungo l'umidità che assorbono anche tramite rizoidi, che possiamo vedere sopra in foto, utilizzati come ''ancoraggi'', mentre il corpo principale si chiama tallo. 

 

Assorbono talmente bene che in passato il muschio veniva utilizzato come isolamento nelle costruzioni in legno o destinato ad altre funzioni di asciugatura, dove appunto veniva sfruttata questa sua peculiarità con successo, alcuni muschi assorbono acqua fino a 20 volte il loro peso. 

 

Per compiere le funzioni vitali hanno bisogno di acqua, quindi umidità, ecco spiegato il motivo per il quale troviamo muschio nelle zone con condizioni di umido e con scarso ricircolo d'aria. Le spore approfittano di zone del nostro prato aperte per proliferare e generare nuove piante, è quindi importante  avere un tappeto erboso ben chiuso e competitivo. 

 

Il muschi hanno una crescita limitata in altezza e vi sono varie tipologie che possiamo trovare nelle nostre aree ma la specie più comune è la Bryopsida (in foto sottostante) che copre circa l'80% delle specie presenti. 

 

 

 

I fattori che contribuiscono alla presenza e proliferazione del muschio sono da imputare all'esposizione, mancanza di luce, scarsa ventilazione, umidità superficiale ma non solo.  

 

A volte si pensa che il prato si possa seminare da per tutto o in tutta l'area a disposizione, ma a volte, se non vogliamo incorrere a problematiche ricorrenti bisognerà, in mancanza di condizioni ideali scegliere di delimitare l'area in cui il nostro prato potrà crescere rigoglioso, scegliere con cura la specie ed attuare le corrette pratiche agronomiche come anche offrire la giusta fertilizzazione per mantenere una sana competizione contro le infestanti.

 

In caso di esposizioni non proprio corrette e/o condizioni ideali, il muschio potrà proliferare ed andranno eseguite pratiche di controllo costanti per il contenimento, mentre nelle aree soleggiate e ventilate, con presenza di muschio, diciamo pure a causa della mal gestione del manutentore, valutazioni e interventi come quelli che vedremo sotto, potranno anche risolvere il problema in maniera definitiva.  

 

Vediamo insieme sotto alcuni punti da considerare.

 

  • Terreno argilloso, troppo compatto, ristagno idrico e scarso drenaggio : il muschio si avvantaggia di umidità superficiale, quindi un terreno di questo tipo predispone alla presenza e proliferazione del muschio. Avere un terreno drenante e sciolto non è opzionale, i ristagni idrici sono deleteri per salute del tappeto erboso, possono provocare malattie, diradamenti. in questo caso bisognerà procedere con carotature e apporto di sabbia, per sostituire parte dell'argilla con materiale drenante.  Se volete approfondire trovate articoli sui diradamenti e operazioni di alleggerimento del substrato
  • Terreno secco : Anche senza acqua a livello radicale, il muschio può proliferare poiché si avvantaggia dell'umidità dell'aria con la capacità di trattenere grandi quantità di umidità per lungo periodo. Questo capita in zone con forte presenza di alberature che sono favorite nella competizione radicale contro il prato. Succede quindi che il terreno superficiale sarà asciutto e a volte diradato.  Favorire quindi un corretto ricircolo d'aria con potature regolari che aumentano anche la luminosità al prato, una corretta irrigazione e nutrizione che sia in equilibrio tra le specie diverse, fa parte di una corretta gestione del tappeto erboso. 
  • Scarse concimazioni e scarsa fertilità al suolo : Il muschio è una pianta molto competitiva ed è bene non saltare mai le concimazioni. Il tappeto erboso  non è un azoto fissatore e questo elemento (N)  è sicuramente il primo ed il più importante a dover essere introdotto nel nostro piano di gestione, sempre in maniera adeguata sia per nutrizione e per aumentare la competitività contro specie infestanti. Gli altri elementi non sono marginali, ma tramite un'analisi del terreno potete verificarne la presenza. Tramite invece un semplice piaccametro valutarne la disponibilità alla pianta.
  •  Scarsa luminosità  : in queste condizioni l'umidità presente sarà sicuramente maggiore che nelle zone con irraggiamento solare adeguato. Oltre al drenaggio bisogna scegliere accuratamente le specie che tollerano condizioni di ombra parziale e valutare in base alle ore di luce diretta e al tipo di ombra, statica come quella di una costruzione come un muro di cinta, oppure dinamica come quella di un'alberature nella vicinanze.  
  • Specie seminata non adatta alla zona/esposizione:  E' molto importante la scelta della specie adatta, nelle zone particolarmente ombreggiate non si può pretendere di avere un tappeto erboso performante come nelle aree soleggiate, ma si può gestire comunque con cura ed avere un risultato più che soddisfacente sia a livello estetico che di salute del tappeto erboso. Una specie che tollera circa 3 ore di luce, forse il minimo sindacale potrebbe essere una festuca rubra ad esempio, oppure se la specie non tollererà l'esposizione, il prato si diraderà nelle zone in questione. Insomma non andremo a seminare certamente una poa pratense o Cynodon. Le specie tolleranti ad ombreggiamento così marcato di solito non sono quasi mai tolleranti al calpestio intenso o tagli bassi, proprio perché hanno bisogno di foglia per compiere fotosintesi. All'interno delle varie specie, possiamo comunque trovare delle differenze di tolleranza all'ombreggiamento, oltre la specie quindi è importante scegliere una buona cultivar che darà sicuramente meno problemi in generale.  Se avete difficoltà o se volete essere seguiti a riguardo, qui trovate un servizio dedicato.  MANUTENZIONE, REALIZZAZIONE E PROBLEMATICHE DEL TAPPETO ERBOSO.
  • Errata gestione dell'acqua: Uno dei temi principali legato alle problematiche del tappeto erboso. Avere un impianto di irrigazione è fondamentale e sapere gestire l'acqua ancora di più. Eccessi idrici portano inevitabilmente a  problematiche di vario tipo, di solito gravi, come marciumi, malattie, diradamenti e aumento dell'umidità superficiale, quindi favoriscono inevitabilmente muschio ed altre infestanti che prenderanno il posto del prato. Qui un articolo dedicato all'irrigazione del tappeto erboso.    
  • Errata gestione dei tagli: Ogni specie predilige un'altezza di taglio adeguata alla specie stessa, meglio sempre falciare meno foglia e con costanza. Tagliare troppo basso e senza raccolta, favorisce proliferazione delle infestanti ed un taglio non adeguato alla specie, indebolisce il prato e lo rende meno competitivo, come effettuare scalping e/o tagli occasionali. La pratica del  mulching andrebbe eseguita solamente a tappeto erboso pulito, folto e compatto con lama affilata e tutti i concetti basilari del buon gestore. 

  

Il controllo del Muschio su tappeto erboso

 

E' importante individuare e riconoscere il problema che porta alla proliferazione del muschio, non è detto che sia uno solo, probabilmente anche più di uno ed agire di conseguenza eliminando la causa se possibile, non tamponando solamente il problema. 

Questo ragionamento funziona un pò con tutte le problematiche ricorrenti che si possiamo riscontrare sul tappeto erboso, che rientra sempre in un programma di manutenzione che punta sulla prevenzione.

 

Il muschio ha bisogno di spazio,  tenere quindi un prato fitto, ben nutrito ed un corretto stato di salute generale, usare regolarmente agenti umettanti al suolo e favorire soprattutto la circolazione d'aria, sono alcune pratiche che possiamo adottare in una buona gestione di prevenzione al problema, come favorire per quanto possibile l'irraggiamento solare dell'area e ventilazione, attuando potature delle siepi o alberature in maniera regolare, pulizia dei detriti organici, fogliame, rami. 

 

L'esposizione fa la differenza, un tappeto erboso rivolto a nord ha bisogno di molte più attenzioni e non sarà mai performante come uno rivolto a sud. Se la mancanza di ricircolo è dovuta ad ombra costante provocata da un manufatto, come la casa del vicino o muro di cinta sarà molto difficile eliminarlo definitivamente ma sarà possibile controllarlo ed avere un discreto risultato.    

 

Inutile acidificare il suolo, il muschio resite a PH molto bassi, quindi lo zolfo contro il muschio non darà nessun beneficio, addirittura in ph bassi trova il suo ambiente ideale.

 

Il classico solfato di ferro è un composto chimico con formula FeSO4.

Il solfato di ferro è un sale di ferro, il che significa che in questo formula ha uno stato di ossidazione +2 e tende ad assorbire l’umidità dall’aria oltre essere un composto acido, procura una bruciatura e conseguente annerimento alla pianta. Se usato in quantità errate non brucia solo il muschio ma anche l'erba, oltre essere un materiale che macchia camminamenti e qualsiasi superficie entri a contatto ma solamente una volta ''attivato''. Sotto i 5° si ossida e andrebbe utilizzato con temperature superiori. 

 

Una volta somministrato il solfato di ferro granulare bisognerà pulire molto accuratamente i camminamenti prima di attivare l'impianto di irrigazione, mentre in forma liquida il prodotto è già 'pronto e macchierà da subito. I dosaggi dipenderanno dalla concentrazione del prodotto, sempre consigliato, direi obbligatorio, confrontare l'etichetta del produttore.

 

Se utilizzate solfato solfato di ferro idrosolubile, diciamo quello economico, nel tempo potrebbe intasare gli ugelli della pompa, va sciolto in acqua calda e alcuni prodotti sono di difficile solubilità.

 

E' possibile effettuare due o tre  interventi anche localizzati dove è presente il muschio ogni settimana, alla ripresa vegetativa per provocare ustione e annerimento.

 

Alcuni prodotti che potete usare facendo sempre attenzione alla distribuzione sono questo granulare o questo liquido

 

E' possibile in un corretto piano di gestione programmare interventi con granulari azotati + FE come rinverdimento generale in tutta l'area poco prima delle operazioni, alcuni prodotti in commercio non macchiano i camminamenti come questo.   

 

Il muschio annerisce, si brucia ma non muore, infatti il passo successivo obbligatorio sarà quello della rimozione meccanica tramite arieggiatore o altro mezzo meccanico in base alla situazione. In caso si somministrasse solamente Ferro senza rimozione il muschio ripartirà a vegetare e colonizzare. 

 

E' possibile rimuovere il muschio senza solfato di ferro in caso di lavorazioni imminenti al tappeto erboso, sempre in maniera meccanica, sistemare, modificare, diciamo migliorare le condizioni del substrato e procedere a chiudere la zona aperta con una semina o trasemina. L'area da seminare deve essere sempre pulita, drenante e priva di infestanti, programmare quindi  operazioni di bucatura, carotatura e top dressing con sabbia silicea.

La raccomandazione di scegliere la specie adatta alla zona è sempre valida. Un miscuglio adatto e studiato per zone in ombra sarà più performante in questi casi, di un miscuglio adatto a zone soleggiate che si diraderà in poco tempo.

 

Le operazioni andranno eseguite in piena attività vegetativa e con  temperature corrette alla germinazione del nuovo prato in quella zona. Il controllo del muschio in inverno ed in estate quindi risulta molto complicato in quanto la rimozione meccanica porta poi, visto lo spazio a disposizione a riformarsi. In estate ed inverno non avremo comunque la possibilità di eseguire le migliorie necessarie al substrato, dato anche le temperature non proprio ideali alla germinazione o adatte a lavorazioni su un prato di microterme. 

 

Conclusioni 

 

Il muschio è una problematica comune di molti manutentori del tappeto erboso, la presenza dell'operatore è fondamentale per controllare la problematica in tempo, in quanto in una corretta gestione, deve essere controllato ed eliminato, appena vediamo i primi segni di proliferazione.

 

Quella zona quindi dovrebbe essere interpretata come un campanello d'allarme ed agire immediatamente nell'individuazione della causa del problema e risolvere se possibile quanto prima le cause che portano il muschio a vegetare. L'esposizione conta molto, se la zona è predisposta, bisognerà obbligatoriamente controllarlo con costanza e sarà molto difficile avere risultati risolutivi ma comunque accettabili.

In zone soleggiate con la giusta ventilazione e  con presenza di muschio, andrà corretta la gestione ed errori  di gestione che portano alla formazione dell'infestante.

 

In un tappeto erboso tagliato basso l'infestante sarà avvantaggiata, è importante differenziare la quantità d'acqua tra le esposizioni differenti, in quanto l'evapotraspirazione è diversa ed eseguire a cadenza operazioni di arieggiatura, non solo sfeltratura, quanto bucature abbinati ad agenti umettanti. Le concimazioni azotate, per favorire un buon equilibrio e nutrizione, dovrebbero far parte della normale attività di gestione. 

 

Non camminare sul prato zuppo d'acqua in quanto porta ad ulteriori compattamenti nelle zone. Prima e dopo  un periodo particolarmente piovoso o umido, agire con bucature per ristabilire la corretta porosità al suolo aumentando e favorendo l'attività microbica al suolo.

 

 

Sempre Al Verde 

 

 

Valutazione: 5 stelle
7 voti

I CONSIGLI DI SEMPRE AL VERDE

 

Aggiungi commento

Commenti

Gianluca
4 mesi fa

Ottima spiegazione!