LE CAROTATURE SUL TAPPETO ERBOSO

Pubblicato il 21 marzo 2023 alle ore 16:23

Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

Nell'articolo precedente abbiamo parlato di bucature sul tappeto erboso, se non avete letto l'articolo lo trovate qui LE BUCATURE SUL TAPPETO ERBOSO 

Inerente comunque all'argomento, vi consiglio di leggere anche COME COSTRUIRE UN TOP SOIL

 

Dopo questa premessa, continuiamo quindi, la nostra carrellata di articoli sulle operazioni fondamentali, che un appassionato del tappeto erboso, dovrebbe conoscere e/o applicare al proprio prato.

 

Vedremo nel dettaglio, in cosa consiste la CAROTATURA di un substrato: 

 

LA CAROTATURA DEL TAPPETO  ERBOSO

 

Questa tecnica agronomica potrebbe sembrare simile alla bucatura, ma ovviamente non lo è.

Vi spiego quindi l'atto pratico per discuterne poi qui sotto.

 

La bucatura o chiodatura, consiste nell'applicazione al suolo, tramite forza, di fustelle fatte da tondo pieno, si  creerà quindi un foro del diametro circa della punta e la porzione laterale del terreno, cioè la circonferenza del foro, verrà spinta verso l'esterno.

 

La carotatura è un'azione meccanica eseguita, sempre con attrezzi manuali o macchinari ma con una fustella differente, una fustella cava che all'atto di penetrazione nel terreno, ne estrarrà una piccola porzione, della stessa forma della cavità della fustella stessa.

 

La differenza sta quindi nell'estrazione o meno delle piccole porzioni di terreno.

 

La carotatura si applicherà sicuramente per migliorare considerevolmente il nostro top soil, poiché estraendo piccole porzioni, ipoteticamente di terreno argilloso ed inserendo poi, nutrienti ed un materiale più sciolto, come la sabbia, ne beneficerà tutto l'ecosistema, drenaggio compreso.

Ricordiamo che un top soil fatto come si deve, dovrebbe avere almeno il 60% di sabbia, possibilmente silicea, per avere un equilibrio tra macro e microporosità più allineato possibile. 

 

Quindi la finalità di una carotatura, sarà quella di sostituire una porzione del nostro top soil, con un altro materiale per migliorarne la struttura. La carotatura può essere usata anche in un top soil troppo sabbioso o più sciolto, per inserire, al contrario dell'esempio precedente, argilla, come la zeolite, per aumentare così lo scambio cationico e trattenere più acqua e nutrienti, tamponando la lisciviazione degli elementi necessari alla crescita della pianta. 

 

Quali sono i benefici di una carotatura?

 

Una carotatura ha funzione di decompattare il suolo, arieggiare le radici, aumentare considerevolmente il drenaggio, ristabilire porosità del terreno e migliorare la rizosfera. La carota che verrà estratta, dovrà, in un terreno pesante, essere necessariamente sostituita da sabbia tramite top dressing e potremo quindi, a fori aperti, inserire all'interno degli stessi  della sostanza organica e tutti i nutrienti necessari che vogliamo far arrivare all'apparato radicale.

In un terreno leggero invece potremo far seccare per bene le carote e ri inserirle all'interno, decompattando e arieggiando comunque il nostro suolo.

 

COME SI ESEGUE UNA CAROTATURA?

 

Diciamo intanto che è un operazione molto stressante per il nostro tappeto erboso, va eseguita quindi in piena attività vegetativa, come del resto le altre operazioni agronomiche, quali sfeltratura, meno la bucatura, in tappeti erbosi ornamentali. 

 

Di solito, personalmente, effettuo delle bucature tre o quattro volte all'anno e delle carotature in primavera o autunno, a meno che, non ci sia necessità di interventi di emergenza quali bisogna far fronte immediatamente, per non compromettere la salute del nostro tappeto erboso.

 

Non dovete fare per forza in questo modo, siete liberi e dovete  valutare voi, cosa serve in quel momento al vostro tappeto erboso. Mai eseguire operazioni solo a calendario, ma bisognerà imparare a valutare con i nostri occhi.

 

Abbiamo tanto feltro o falso feltro? Valuteremo una sfeltratura.

Terreno troppo argilloso? Ok, carotatore e miglioriamo il top soil. 

Usciti dall'inverno o estate in maniera più che decorosa senza ricontrare nessuna problematica?

Ok, bene, qualche chiodatura per arieggiare l'apparato radicale e saremo a posto.

 

Ogni tecnica agronomica è a sé, con finalità diverse o uguali e con scopi ben precisi.

 

Parlando di microterme ad esempio, ed uscendo dall'estate, prepareremo il nostro prato alle operazioni che andranno eseguite se e  dopo aver  valutato per bene la nostra situazione. 

Supponiamo quindi che in agosto, abbiamo nostro malgrado scoperto, che dopo le irrigazioni mattutine, un angolo del nostro tappeto erboso non assorba l'acqua, anzi ruscelli via del tutto, creando chiazze idrofobiche in quella zona.

Nell'immediato potremmo tamponare con agenti umettanti o surfattanti, ma noi vogliamo risolvere definitivamente la problematica. In un primo momento magari qualche bucatura e  agente umettante potrebbero bastare, ma per quanto tempo? Valutiamo facendo un passo alla volta.

 

Siamo a settembre inoltrato, le temperature dell'aria stanno calando, quelle del terreno rimangono molto buone per eseguire qualsiasi operazione (su microterme).

 

Concimeremo quindi con azoto, in buona parte a pronto effetto, in modo da ristabilire l'equilibrio nutrizionale della pianta, eseguiremo un paio di tagli bassi, gradualmente e  senza scalpare e soprattutto, senza scollettare la pianta. Potrebbero bastare 3cm di altezza.

  

A questo punto ci servirà un attrezzo specifico, mentre per le bucature sarebbe stato sufficiente un forcone, in questo caso dovete munirvi di un carotatore, o manuale oppure se per ampi spazi, macchina carotatrice.

 

Facciamoci forza, è un lavoro duro ma ci donerà, a noi molte soddisfazioni, al prato tanta salute.

 

Appoggiamo il carotatore al suolo e spingiamo per farlo entrare nel terreno, estraiamo lo strumento e verifichiamo che nella fustella siano rimaste le nostre carote di suolo. Continuiamo cercando di andare più diritti possibile, all'indietro o in avanti, come siete comodi, e notiamo e controlliamo che ad ogni carotata effettuata, le piccole porzioni di terreno precedenti, escano dalla fustella.

 

Un carotatore ha di solito una fustella con lunghezza da 10/15 cm, ed un diametro di 8/10 e mai appuntita, le nostre tubazioni dovrebbero stare più al sicuro che con un forcone appuntito. 

 

Effettuiamo i carotaggi perpendicolarmente al suolo, o incliniamo leggermente per facilitare l'esecuzione e ridurre la fatica. Andiamo comunque fino in fondo, più terreno si estrae, migliore sarà l'arieggiatura.

 

Bene, abbiamo carotato tutto il tappeto erboso, valutiamo bene  le carote, se argillose dure, compatte, le raccoglieremo con una pala, senza camminarci sopra e senza sfaldarle. Andranno eliminate dal prato, se invece sabbiose o comunque notiamo già all'estrazione che si sfaldano quasi completamente, le faremo asciugare e poi con un rastrello o level lawn, passeremo ad inserire il materiale nei fori.

 

Perfetto, abbiamo quindi raccolto ed eliminato tutte le carote, abbiamo i fori aperti, effettueremo la nostra concimazione liquida radicale come già scritto nell'articolo bucature,  in fine faremo un leggero top dressing di sabbia silicea, riempiendo le carote e sistemando i piccoli avvallamenti o dossi. 

 

Per ultimo, una concimazione di spinta, l'azoto a pronto effetto somministrato, prima delle operazioni sarà quasi finito, opteremo per un concime di nuovo con una frazione azotata a pronto effetto ad esempio ammoniacale ma in parte volendo più ridotta, per lasciare spazio ad una ureica, a lenta cessione oppure cessione controllata.

 

Sempre Al Verde Team

 

  

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