LE LARVE DEL TAPPETO ERBOSO

Pubblicato il 29 marzo 2023 alle ore 16:24

Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

Alcuni conoscono già in parte l'argomento, purtroppo aggiungerei, poiché le larve, definite anche parassiti del tappeto erboso causano danni incredibili e quando ce ne rendiamo conto ormai è troppo tardi.  E' così che in pochissimo tempo, il nostro bel prato risulta compromesso.

In estate abbiamo già sul nostro tappeto erboso, un periodo molto complesso tra alte temperature, carenza idrica e patologie fungine, un connubio perfetto per mettere il nostro spazio verde a dura prova.

 

Esiste però un altro possibile nemico del tappeto erboso, le larve radicivore.

 

Gli insetti sono i responsabili nella loro forma larvale, della radicificazione e  sono le nottue, i maggiolini, le tipule e la nuova arrivata popillia japonica.

 

I danni sono ingenti e riconoscibili ad occhio nudo solo a fatto avvenuto da seccume irregolare e chiazze ben visibili, tanto da farci pensare subito a malattie, carenza idrica, ed altri danni possibili,  ma a volte purtroppo non è così.

 

Sono loro, LE LARVE, che si nutrono delle radici del nostro tappeto erboso e lasciano la pianta morire, poiché non riuscendo più ad assorbire acqua e nutrienti dal suolo entrano subito in uno stato  difficoltoso, considerando il periodo, mentre di giorno invece l'evapotraspirazione delle foglie continua, come se nulla fosse, ed è così che si secca, senza la sua preziosa parte ipogea, mangiata dai parassiti.

 

Le larve, vivono nel nostro terreno, deposte in precedenza dall'insetto adulto, come atto di riproduzione della specie e con movimenti verticali arrivano nella rizosfera, a contatto con le radici per nutrirsi e una volta saziate, tornano più in profondità scavando, con le loro zampette.

 

Possiamo ipotizzarne la presenza, se corvi o uccelli si poseranno sul nostro prato e scavando con il becco lasceranno delle zone molto rovinate.

 

Gli stessi uccelli intuiscono la presenza nel sottosuolo e andranno a colpo sicuro, quindi se notate appunto, parecchio movimento, iniziate a preoccuparvi e ad agire immediatamente alzando la zolla e scavando un pochino il terreno già rovinato dai becchi d'uccello.

 

In caso di presenza di larve, agite immediatamente, innanzitutto eliminandole manualmente una ad una.  

Vedrete in caso esseri di color bianco marrone, con forma a ''C'' con 3 o più zampe per lato nella parte superiore del loro corpo.

 

Guardate la foto esemplificativa in copertina.

 

Se notate quindi chiazze irregolari di prato secco, nei mesi caldi, avviciniamoci e proviamo a tirare verso l'alto le foglie secche, in presenza di larve, noterete immediatamente che l'erba,  non farà resistenza e verrà via subito. In questo caso sarà 100% danno da larve.   

 

Se provassimo anche a tirare verso di noi la zolla, la stessa verrà via per intero e noterete che sarà senza nessun apparato radicale.

 

A questo punto non potremo fare molto, se non intanto verificare su tutto il prato, altre zone con lo stesso problema di seccume, scavare ed eliminare le larve.

 

Possiamo comunque valutare il tipo di larva, non tutte sono radicivore, quindi non tutte arrecano danno al nostro tappeto erboso, esistono anche del tipo detritivoro, il quale si nutrono di materiale organico non decomposto. Questa tipologia non è dannosa e la riterremo parte dell'ecosistema. Bisogna infatti saper riconoscere larve di maggiolino, piuttosto che di cetonia, la prima è molto dannosa, quindi si nutre di radici, la seconda invece si nutre di sostanza organica, o meglio detriti organici, un pò come i fanno i lombrichi, quindi non dannosi per l'ecosistema. La differenza sostanziale sta nelle zampe, la cetonia le ha piccole e atrofizzate, mentre maggiolino, più lunghe e mobili.

Da adulta la larva di maggiolino, uscirà dal terreno e non recherà nessun danno alle piante.   

 

Come possiamo agire ?

 

La parola corretta è IN PREVENZIONE 

 

Esistono micro organismi, in libera vendita, che possiamo inserire all'interno del nostro prato e che hanno il compito e la funzione di parassitizare il nostro ospite. Si tratta di funghi entomopatogeni  ad esempio Beauveria bassiana e Metarhizium anisopliae, usati nella lotta biologica contro insetti e parassiti  sia in agricoltura che nel nostro giardino. 

 

Questi organismi lavorano per contatto con l'ospite, quindi dovremo, sia  inoculare il nostro tappeto erboso che  essere costanti nelle applicazioni e soprattutto con sistemi di inoculo corretti dal punto di vista agronomico.

I due ceppi citati in precedenza, stabiliscono quindi  una colonizzazione endofitica e di conseguenza risulteranno meno presenti  nella colonizzazione della rizosfera.

Favoriscono quindi  lo sviluppo dell’apparato ipogeo e di conseguenza, se in salute,  produrranno enzimi che degraderanno la larva stessa, agendo a loro volta come un parassita del parassita.

Sono batteri aerobici che entrano in simbiosi con la pianta stessa, tanto che la pianta cede una parte di nutrienti pur di averli vicino.

 

Il Metarhizium è un fungo che è stato scoperto in terreni inquinati da metalli pesanti, quale ad esempio il mercurio e dopo vari esperimenti su culture agricole, gli scienziati hanno notato la sua proprietà di disintossicare  terreni impedendo alla pianta di assorbire tossine.

 

La Beauviera bassiana è invece un fungo che appartiene alla famiglia delle cordycipitaceae , classificato nella famiglia degli ascomiceti, fungo con proprietà parassitizzanti. Scoperto nel secolo scorso, questo fungo come descritto agisce per contatto, infettando l'ospite, penetrando nel suo corpo e sprigionando tossine che si moltiplicano a loro volta all'interno dello stesso.

La larva infettata da beauviera bassiana avrà il copro come pieno di bolle bianche, segno che la moltiplicazione delle spore ha avuto successo. 

 

 

 

COME INOCULARE CORRETTAMENTE 

 

E' una pratica agronomica molto importante poiché dovremo agire correttamente.

 

Molti diffidano dall'utilizzo del biologico, ma è molto probabile che i loro insuccessi siano stati causati dall'incapacità di inoculazione in maniera corretta e meticolosa.

 

Il prodotto deve essere fresco, la shelf life dei micro organismi si aggira attorno ai due anni di vita circa, conservato in maniera maniacale al fresco e lontano da fonti di calore.

 

Possiamo trovare quindi i ceppi descritti in precedenza in forma liquida o polvere idrosolubile.

Prenderemo quindi un secchio apposito ed inseriremo acqua, inseriamo della sostanza organica, borlanda liquida, alghe brune, tutto quello che è carbonio, amminoacidi, possiamo tranquillamente fare un mix, molto benefico per le nostre radici.

Acidifichiamo la soluzione, sotto PH 7  va bene, meglio ancora se vicina al 6, mescoliamo il tutto fino ad amalgamare il composto ed in fine inseriremo i ceppi e rimescoliamo di nuovo.  Lasciamo quindi al buio per 4 ore circa, questo servirà nella germinazione delle spore, cerchiamo di scegliere la mattina e non una giornata troppo secca ma piuttosto piovosa e quindi umida. 

Eseguiamo un ciclo di irrigazione in questo modo:

1/3 di acqua, inoculazione e successivamente 2/3 di acqua.

Possiamo inserire nella nostra botte anche un agente umettante per far penetrare la soluzione più a fondo.

Eseguiremo quindi su terreno non inoculato, 4/5 trattamenti intervallati da 15 giorni a partire dalla primavera. In fine ne basterà uno ogni 30  giorni.  

Il trattamento non è nocivo per uomo e animali, stiamo parlando di trattamento biologico.

 

Attenzione che i funghi antagonisti del nostro tappeto erboso che andremo ad inoculare sono molto suscettibili ai prodotti chimici che useremo come diserbi, fungicidi ed altri. In caso di utilizzo ''forzato'' dovremo ripete l'inoculo delle micorrizze, non basterà più la dose di mantenimento.

E' stato dimostrato infatti che anche un'errata  miscelazione, con altri prodotti non adeguati, può influire negativamente con l'inoculo.

 

Altri possibili trattamenti applicabili al suolo :

 

BACILLUS THURINGIENSIS  VARIETA' KURSTAKI 

 

Si tratta di batteri, utilizzati anch'essi nella lotta biologica ai lepidotteri, produce quindi spore, che emettono una proteina tossica per la larva.

Funziona  per ingestione, quindi una volta che larva si è nutrita di questo batterio, il bacillus rilascia protoxina, che si attiva nel  tratto intestinale della larva. La stessa morirà nel giro di poco tempo.

 

NEMATODI 

 

I nematodi, entrano nel corpo della larva rilasciando batteri, che la uccideranno, gli stessi nematodi in seguito, si nutriranno del corpo e si riprodurranno al loro interno formando nuove colonie che andranno alla ricerca di nuove larve.

Vivono in ambienti umidi, quindi l'inoculo di questi organismi è di difficile applicazione, senza il giusto grado di umidità del suolo.

La specie corretta di nematodi da acquistare, sono gli entomopatogeni, o entoparassitari. 

 

 

CHIMICO

 

Soluzione in extremis, ma molto valida, il principio attivo da utilizzare è Clorantraniliprole con un solo trattamento all'anno nel mese di giugno.

 

Come avrete capito la prevenzione nel tappeto erboso fa da padrona, per una gestione intelligente e consapevole.

 

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Grazie per la lettura. 

 

Sempre Al Verde Team

 

 

 

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Commenti

Davide
un anno fa

Finalmente un articolo fatto bene in merito. Chiaro e leggibile, bravi!

Alessio
un anno fa

Bellissimo questo articolo sulle larve. Ci voleva un po' di chiarezza finalmente.

Chiara Rosina
un anno fa

Complimenti Sempre Al Verde, i vostri articoli sono sempre molto interessanti