ARIEGGIATURA - VERTICUT o DETHATCHING

Pubblicato il 25 marzo 2023 alle ore 20:03

Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

Vedo molti appassionati che in questo periodo si cimentano con le classiche operazioni, sul tappeto erboso, ormai siamo giunti quasi in aprile e le temperature sono in rialzo, a parte qualche piccolo colpo di coda di freddo che dovrebbe arrivare a breve, ma nulla di incisivo.

A parte il grosso problema idrico che stiamo vivendo purtroppo, in questo periodo, è giusto gestire al meglio la ripresa vegetativa delle microterme e anche delle macro ovviamente.

 

Abbiamo visto negli articoli precedenti come gestire una ripresa vegetativa, le bucature e le carotature sul tappeto erboso, trovate qui tutti gli articoli LA RIPRESA VEGETATIVA - MICROTERME    LE BUCATURE SUL TAPPETO ERBOSO  LE CAROTATURE SUL TAPPETO ERBOSO

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Parliamo quindi di sfeltratura, verticut, pratiche agronomiche che nell' insieme, rientrano nel mondo delle arieggiature su tappeto erboso.

 

Una pratica agronomica molto importante, che può essere eseguita in molti modi, in maniera leggera oppure più  profonda, con attrezzi differenti, quali lame o molle, manualmente con un rastrello arieggiatore a lame, che può avere ruote o senza, oppure con macchine apposite che vedremo tra poco.

 

ARIEGGIATURA, VERTICUT O DETHATCHING

 

E' un operazione legata al miglioramento generale, dello stato di salute del nostro tappeto erboso. 

Consiste nell'asportare tramite lame o molle tutto il materiale organico indecomposto, quindi feltro, falso feltro e  foglie, dal primo strato del nostro top soil.

 

Possiamo quindi, con una questa pratica, eliminare il secco, sollevare i residui vegetali ed effettuare micro incisioni sul terreno, effettuando anche una scarifica del suolo.

 

L'idea quindi è quella di andare a migliorare la circolazione dell'aria a livello fogliare, eliminando il secco, covo di patologie che funge da filtro o da tappo se in gran quantità, per  luce, nutrienti  e acqua per il nostro terreno. 

Verifichiamo alla ripresa vegetativa la presenza di feltro quantificando in millimetri la presenza.

 

Prendendo quindi un coltellino con lama di circa 8/10 cm, incidiamo il terreno a forma piramidale inversa e preleviamo una porzione  di terreno.

A questo punto con la zolla in mano potremo valutare più elementi, come l'apparato radicale che ci indicherà quali operazioni serviranno nel breve periodo.

 

Valutiamo quindi se il terreno è troppo compatto, con possibili radici nere, necrotiche e asfittiche, oppure radici bianche con pianta già in risveglio e con un rapporto buono di macro e micro porosità.

 

Nella prima opzione bisognerà migliorare la composizione del suolo con carotature o bucature ed agire affinché nel terreno sia ristabilito il precedente equilibrio. E' consigliato utilizzare in inverno agenti umettanti, qui un esempio, soprattutto su terreni asfittici, pesanti e con ristagno idrico.

 

Tornando al feltro, valuteremo se la presenza dello stesso supererà  i   3/4 mm e quindi anche le operazioni da eseguire in seguito, quindi una leggera arieggiatura molle, oppure la stessa a lame, più invasiva ed incisiva.

 

Sulle microterme in linea generale sono consigliate le molle, mentre per specie stolonifere come macroterme, le lame per recidere gli stoloni e creare nuove piante. In caso di rigenera invasiva anche sulle microterme le lame aiutano a pulire l'area.

    

Le patologie fungine trovano nel feltro l'ambiente ideale per la sopravvivenza, quindi la rimozione è una pratica fondamentale per la salute del nostro tappeto erboso.

 

L'arieggiatura inoltre aiuterà il nostro tappeto erboso ad eliminare cumuli di scarti prodotti dai lombrichi, a livellare il nostro terreno e renderlo performante e pulito per la nostra ripresa vegetativa. 

 

Vediamo come affrontare al meglio questa pratica nelle  microterme,

 

Abbiamo valutato quindi che il nostro secco supera i 3/4 mm e siamo pronti per la rimozione. 

Abbassiamo l'altezza di taglio gradualmente senza scalpare, facendo 2 o 3 tagli, accertiamoci che la pianta sia in piena attività vegetativa e che le temperature siano in rialzo, niente ritorni al freddo verificando anche le previsioni meteo. Un mix di festuca può essere portato sui 3 cm pre-arieggiatura.

 

In base alla metratura del giardino ci procureremo un attrezzo, chiamato arieggiatore.

 

Fino a 50/60 m2 potremmo usare, non con poca fatica, un rastrello arieggiatore a lame, con o senza ruote, il movimento sarà quello di grattare lo strato superficiale, andando a rimuovere il secco.

 

Con qualunque  tipo di  arieggiatura, saranno danneggiate e asportate anche una parte di foglie vegete, non vi preoccupate non succede nulla, la pianta ricaccerà.  

 

In caso di poco feltro e  tappeto erboso in ottimo stato  e soprattutto  da non traseminare, andremo con la mano leggera, con un arieggiatore manuale a lame con o senza ruote o anche con uno a molle, sempre tarato alla giusta altezza, senza incidere il suolo. Andrebbe bene anche un rastrello morbido. 

Porteremo quindi alla luce  il secco,  che andremo ad eliminare.

 

Operazione che potremo fare incrociata, per una maggiore pulizia del suolo. In fine consiglio un tagliaerba rotativo con una buona aspirazione per eliminare gli scarti.

 

In caso di molto feltro sempre con lo stesso attrezzo andremo ad arieggiare o scarificare il suolo, questo perché con parecchio scarto, la mano sarà più pensante e ci costringerà ad agire con più forza per eliminarlo. Così facendo potremmo anche incideremo il terreno nei primi millimetri, vedremo quindi successivamente se sarà il caso di agire con una trasemina in caso che gli spazi fossero troppo aperti.

 

Traseminare il prato con il feltro è una pessima idea, in quanto le radici delle nuove piante potrebbero trovare alloggio nella sostanza indecomposta.

 

Alla prossima arieggiatura quindi, verranno via porzioni di prato, oltre al fatto che l'acqua non basterà mai e neanche i concimi, il prato non sarà recettivo.

 

Su giardini di metratura maggiore consiglio una macchina arieggiatore, elettrica, a scoppio, quella che volete, avrete nel maggiore dei casi, la possibilità di cambiare la cartuccia e scegliere se usare le molle o le lame.

 

L'arieggiatura a molle, sarà più dolce, asporterà il materiale indecomposto, mentre con quella a lame effettueremo un verticut più pesante, incidendo i primi millimetri di suolo.

 

Bisogna regolare molto bene l'altezza della macchina, poiché con un errato posizionamento, porteremo via tutto quanto, facendo danni incredibili, anche a molle, figuriamoci a lame.

 

Parto quindi da un'altezza più elevata facendo il primo passaggio, regolo di nuovo abbassando  appena la macchina e ne faccio uno successivo in un altro senso, fino a trovare l'esatta altezza, che mi permette di fare il miglior lavoro possibile. Di solito con un paio di passate ben eseguite, si raccoglie tutto quanto.

 

La macchina arieggiatrice molte volte, è munita di  cestello posteriore, anche se piccolo ma lo ha, quindi il materiale che rimane sul prato in fine, non è molto, a patto di svuotare spesso. 

 

Passeremo comunque più volte un tagliaerba con aspirazione per eliminare gli ultimi i residui.

Effettueremo in fine un top dressing con sabbia silicea. 

 

A questo punto valuteremo comunque, se sia il caso di effettuare una trasemina, in base anche alla nostra specie o mix.

 

In caso di piante cespitose come festuca e loietto e con spazi particolarmente aperti, opterei per rinfoltire il manto erboso non lasciando spazio ad infestanti.

 

In caso invece si avesse un mix contenente piante rizomatose come la poa pratense e piccoli buchi, verranno occupati e colonizzati da loro stesse, valutiamo comunque le aree vuote, se sono spazi da 4 cm o spazi da 30 cm.

 

Per una corretta rigenerazione un articolo dedicato QUI 

 

A terreno libero e pulito quindi, potremo effettuare la nostra ammendatura organica, concimazione, con tutti i nutrienti  necessari.

 

Consiglio comunque, al fine di favorire la pianta, ad effettuare nell'immediatezza una concimazione azotata con parte di N (azoto) a pronto effetto.

 

Sempre Al verde 

 

 

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