LUIGI PINNA - LA GESTIONE DEI TAPPETI ERBOSI DI MACROTERME E MICROTERME

Pubblicato il 3 ottobre 2023 alle ore 14:26

Ben Ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

 

LUIGI PINNA 

 

Con noi oggi, un ospite speciale, un ragazzo che ha creduto in se stesso e che ad oggi possiamo definire il giardiniere più famoso d’Italia, Luigi Pinna.

 

Parlare con Luigi è come parlare con un amico di vecchia data, una persona umile ma preparata, che sa davvero il fatto suo, ed innamorato del suo lavoro e di quello che fa ogni giorno.   

 

Ad oggi possiede un canale YouTube con 700 video di giardinaggio GREEN HOUSEITALIA, un canale attivo dal 13/9/2008 , oltre che la pagina Facebook con lo stesso nome.

 

Conosciamo meglio Luigi Pinna e parliamo delle varie gestioni,  tappeti erbosi di microterme e macroterme.

 

 

 

SAV: Luigi raccontami della tua passione per il  tappeto erboso.

 

L.P: Sono nato in campagna, in un piccolo paese in provincia di Sassari, passavo molto tempo con mio nonno perché qui viviamo di agricoltura e allevamento.

Sono sempre stato in mezzo a piante, orto e natura.

La passione del prato è nata da quando ho ereditato un terreno in campagna, ero un ragazzino, tredici, quattordici anni, un terreno che utilizzavamo in compagnia di amici e da li coinvolsi mio padre, perché volevo  fare il prato. In quel periodo le connessioni internet  erano molto lente e di informazioni non ce n’erano, se non sulle confezioni dei semi ed il mio primo tappeto erboso è stato un miscuglio di con all’interno loietto festuca, festuca rubra, forse il peggio del peggio che avrei potuto scegliere in Sardegna.

Successivamente alla semina ho avuto infatti qualche problema, all’inizio non ho fatto nessun impianto di irrigazione, lo feci successivamente ma  tarato male e da li subito, mi accorsi dei primi problemi legati anche ad un impianto non omogeneo. Mi sono poi documentato, studiato, letto libri e migliorato; Ho tenuto questo prato fino ai miei primi video su YouTube, circa 2008.

 

SAV: 13/9/2008 l’iscrizione al canale, eri giovanissimo.

 

LP: Si, inizialmente ho cominciato con video fai da te, un po' anche per gioco, e i video sul prato sono iniziati con un amico che mi filmava, all’epoca usavo un telefonino e la videocamera non era il massimo, se guardi quelli di adesso sono molto più fluidi e vedi proprio la differenza però li ho lasciati tutti.

 

SAV: Hai fatto bene.

 

LP: Si perché negli anni sono arrivate le visualizzazioni, i commenti e gli utenti interagivano volentieri, poi successivamente ho investito in telecamere e attrezzatura. Mi è sempre piaciuto curare il mio prato, che poi negli anni è stato modificato molte volte.

Nel frattempo ho lasciato l’università dopo due anni di economia e iniziato a lavorare, nel frattempo trovo a Cagliari un corso professionale come Greenkeeper e manutentore del verde e con i risparmi che avevo mi iscrissi subito. Nel mio corso ho avuto la fortuna di trovare docenti molto in gamba, tra cui Samuele, un produttore di prato a rotoli della zona, che mi ha insegnato moltissimo, ad oggi credo il miglior produttore in Sardegna.

 

SAV: Cosa coltiva?

 

LP: Ad oggi Cynodon, Paspalum, Festuca. Con lui ho fatto teoria ma anche molta pratica, anche in un golf club in zona. Superato gli esami ho fatto un tirocinio in un altro golf in Costa Smeralda,   per me era un sogno lavorare li, ed ho imparato tanto, anche grazie al mio collega Gabriele che aveva studiato in Irlanda e partecipato a Irish open golf.

Il Superintendent invece aveva studiato negli USA e mi accorsi e capii anche le differenze di gestione applicate. 

In seguito sono stato assunto ad Olbia in un’azienda di progettazione e gestione giardini. La Costa Smeralda è una zona che conosco bene, pur lontana da casa mia e vedevo sempre queste case con bellissimi giardini ed ho sempre sognato di lavorare in uno di questi.

Caso vuole che l’ azienda in cui ero appena stato assunto, aveva proprio l’appalto per la manutenzione di questi prati,  ero davvero felice.

Inizialmente non è stato facile, perché lo standard manutentivo del verde in queste abitazioni è altissimo, le richieste sono pari ad una manutenzione di un campo sportivo, senza contare periodi di fioritura differenti, piante molto esigenti o non propriamente adatte al nostro clima.

 

SAV: Che tipo di tappeto erboso gestivi?

 

L.P: Cynodon, tra l’altro avevo lavorato molto negli anni con le micro, anche nei golf, loietti e agrostis  e passare a gestire una macro, soprattutto in una superficie molto ampia non è stato affatto facile.

 

SAV: Quali sono state le difficoltà maggiori?

 

LP: Scalping sul taglio, quindi al cliente non piaceva anche se poi recuperava  subito, nel tempo ho capito che un rasaerba mono-lama non era propriamente adatto alla specie e quindi sono passato al bi-lama con doppio piatto e  taglio quotidiano. Così infatti ho ottenuto risultati eccellenti e dopo qualche anno sono riuscito a trovare un equilibrio generale ma è stata dura.

 

SAV: Quindi immagino anche trasemine invernali

 

LP: Si esatto, deve essere sempre tutto perfetto e pianificato nei minimi dettagli.

In quel periodo non ho prodotto molti contenuti video perché il lavoro da fare era molto, solo qualche arieggiatura e trasemina, quindi ho rifatto il mio prato con la Rhambler 90/10 e da lì il mio canale è cresciuto molto e sono arrivate le prime collaborazioni con le aziende del settore che mi hanno aiutato a crescere.

 

SAV: La Rhambler è un’ottima cultivar.

 

LP: Si mi ha dato tantissime soddisfazioni, l’ho tenuta sette anni.

 

 

SAV: Tu hai 700 video all’attivo su YouTube, impressionante.

 

LP: Si tappeto erboso e macchine da giardino ma ogni tanto scappava qualcosa anche sull’ orto o piante.

 

SAV: C’è uno tra tutti che rimane il tuo preferito?

 

LP: Le maggiori visualizzazioni le fanno le macchine da giardino, come una fresetta che ha fatto più di 360mila o quello del rastrello arieggiatore manuale è andato tantissimo.

Un video in particolare non saprei, ma la serie di video che preferisco è  quella del  diserbo del mio vecchio loietto che  avevo sostituito poi con la festuca, in quel periodo mi sono proprio divertito ed è stato molto bello e rischioso, soprattutto la  semina in agosto ma è andato tutto bene.

Diciamo che quel periodo mi rappresenta molto, anche perché avevo cambiato proprio aspetto al giardino. 

Anche il diserbo della festuca di quest’anno mi piace molto, che ho poi cambiato con Cynodon. Ero molto indeciso, ma alla fine mi sono convinto ed è stato un lavoraccio.

Mi è sempre piaciuto fare video dedicandoci molto tempo sia nella realizzazione che nel montaggio, ho poi trovato un equilibrio  tra tutto, anche tra le  varie collaborazioni di cui sono molto felice.  EGO ad esempio ha creduto molto in me e questa cosa mi ha fatto davvero  tanto piacere

 

 

SAV: A casa adesso gestisci Cynodon e Agrostis?

 

LP: Ho lasciato un pezzo anche di festuca vicino al green, poi ho un pezzo di Paspalum e ovviamente Cynodon, è una pianta molto affamata, io ho un terreno sabbioso e mi trovo molto bene con concimi a cessione programmata, quelli che sto provando in questo momento mi piacciono molto. La festuca con lo stesso prodotto è stata concimata solo una volta quest’anno in primavera ed è ancora bella, mentre il Cynodon una volta al mese.

La festuca di solito la concimavo quattro, cinque volte all’anno, partivo qui in Sardegna da febbraio, con una piccola spinta di nitrato di ammonio e marzo un ternario organo minerale.

La irrigavo 3 o 4 volte la settimana a 9 litri m2 ad ogni irrigazione, conta che ho un terreno sabbioso con esposizione pieno sole e tanto vento. Ho provato a tenerla a 2 cm o 2,5 ad agosto, taglio con elicoidale.

La festuca non si presta ai tagli bassi, l’altezza di taglio corretta secondo me sui 5cm, tenuta bassa non vedi bene il colore, mentre tenuta alla giusta altezza è un’altra cosa, sta meglio. Taglio primavera e autunno, mentre nei periodi estivi ed invernali poco.

Tagliavo con elicoidale o con rotativo, in fine ho provato mulching, ma devi avere un prato senza infestanti perché se hai poa annua, te la porti da per tutto.

Il mulching è comodo ma ha i suoi limiti, devi tagliare più spesso e se hai un infestante la devi togliere subito altrimenti in poco tempo ti sfugge la situazione dalle mani.

In generale ho una gestione molto basica, non uso liquidi e biostimolanti, solo granulari organo minerali e minerali, tagli frequenti e niente anticrittogamici o chimica in generale, soprattutto a casa.

A lavoro invece solo se davvero necessario, per riprendere una situazione drastica e sei quasi costretto, anche per rispettare tempistiche dettate dal cliente.

La maggior parte dei prati che abbiamo qui al momento sono quasi tutti di macroterme, Bermuda e Paspalum a parte un cliente che ha agrostide o qualcuno con 90/10 festuca.

Paspalum va per la maggiore per merito della sua tolleranza alla salinità, essendo in costiera. Steno non se ne vede molto, si vede che piace di più la foglia fine.

 

SAV: Quali sono i difetti che riscontri maggiormente nei prati dei tuoi clienti?

 

LP: Sicuramente  l’impianto di irrigazione che come dico sempre, rientra nei fattori fondamentali per avere un bel prato. Anche il  terreno è un fattore determinante,  poi non per ultimo la gestione dei tagli e concimazioni. Sono informazioni che purtroppo,  a volte,  vengono proprio a mancare per la mancanza di cultura di base riguardo al tappeto erboso.

La preparazione del terreno ad esempio è fondamentale e va modificato se mancano i drenaggi e se troppo argilloso.

 

SAV: Il problema invece più grave che hai dovuto risolvere?

 

LP: Un cliente dove  hanno continuato nel tempo a  posare  il prato sul prato. Uno sopra l’altro, quindi una stratificazione dove scavando sembrava ci fosse catrame, l’acqua non scendeva  neanche dopo giorni e marciume, odore che non ti dico, problemi di dry spot e non solo, avevo problemi di ruscellamento, asfissia radicale, di tutto. Poi negli anni tramite carotature, sabbiature, bucature lo stiamo sistemando con buoni risultati ma ogni tanto qualche problema c’è.

 

SAV: Come va il tuo nuovo prato? Sei soddisfatto?

 

LP: Si la Bermuda è eccezionale ma da molto più lavoro della festuca, quello che fai con il Cynodon nei mesi vegetativi lo fai con la festuca tutto l’anno, forse di più. La gestione della festuca è molto più semplice anche in estate, la tieni alta, gestita bene  a fronte del risparmio idrico è una pianta che resiste bene alla siccità.  Il problema sono le malattie, la Rhizoctonia solani non mi ha mai fatto molto danno, di più il Microdochium Nivale ma non ho mai trattato. Il loietto lo ha distrutto completamente, mentre festuca e poa  è sempre ripartita.

Cynodon , tre tagli settimana con elicoidale a 15mm, se non tagli scalpi, ma poi recupera. Il suo portamento è quello strisciante non verticale, non si taglia alta. In questo periodo tra l’altro bisogna stare attenti perché le temperature si stanno abbassando e rischi di trovarti con il prato nudo che si riempie di infestanti. Il consiglio che posso dare adesso è di stare ancora più regolari con il taglio e lasciarla un pochino crescere.

 

SAV: Antigerminello ?

 

LP: No niente antigerminello. Sono curioso di sapere le differenze confronto il Paspalum che ho ad una sessantina di metri da casa mia, dormienza e green up. C’è un dislivello e la temperatura è più bassa in quella zona di qualche grado. E’ un tappeto erboso che ho lasciato come se fosse a bassa manutenzione, pochissimo concime e poche cure in generale.   

 

SAV: Trasemina?

 

LP: No non ci voglio mettere mano, la gestione del Cynodon mi ha dato molto da fare, anche la posa, poi ho in programma alcuni interventi l’anno prossimo e non voglio tagliare loietto questo inverno.

Quello che mi da tanta soddisfazione è l’agrostide, avere fatto tutto agrostide sarebbe stato bellissimo ma ho valutato che tra pendenze e gestione sarebbe stato molto più complicato.

Ha tenuto bene tutta estate, irrigata come la festuca ma con umettante, tagli costanti ed operazioni.

Taglio con Allett, rullo 10 lame, è spettacolare.

 

SAV: Grazie Luigi e complimenti.

 

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Commenti

LUCA
6 mesi fa

Grande Luigi e Sempre al verde
Bellissima intervista.