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Molti già conoscono questo fungo, Microdochium Nivale, un patogeno molto violento che si presenta in periodi autunno-invernali su tappeti erbosi di microterme.
Sono patogeni che formano spore definitive e si sviluppano sia nel substrato, che nella parte epigea della pianta, con ife in forma ramificata indefinita, entra poi nello xilema e porta alla morte della stessa.
In pratica lo possiamo notare benissimo ad occhio nudo, come potete vedere dalla foto di copertina.
COME RICONOSCERE IL MICRODOCHIUM
Il patogeno inizialmente si manifesta a chiazze circolari di circa 5 fino a 20/30 centimetri, con marciume all'interno e un colore rosa all'esterno, da qui anche il nome di Marciume Rosa.
Macchie che se non curate, possono provocare danni enormi, espandersi e ricongiungersi con altre, fino a formare distese di marciume. Sulle foglie, la presenza di miceli bianchi sono la conferma che abbiamo a che fare con il patogeno e bisogna intervenire prima possibile.
E' una patologia che può colpire tutte le microterme, in particolare festuca arundinacea e agrostis, ma anche lolium e poa pratense, possono essere attaccate. Lolium con danno maggiore che su poa, o meglio poa recupera di più, le altre no.
FOTO 1 : ATTACCO INIZIALE DI MICRODOCHIUM SU FESTUCA ARUNDINACEA
FOTO 2 : MICRODOCHIUM NIVALE NON CURATO, A NEVE SCIOLTA.
LO CHIAMANO ANCHE :
- Marciume Rosa invernale
- Fusarium Nivale
- Malattia della neve
- Microdochium patch
SVILUPPO DEL PATOGENO
Fusarium Nivale può essere attivo già a temperature di 15/16 gradi, fino allo zero e si può trovare quindi a suo agio da ottobre, a dicembre sotto la neve o senza neve, fino ad inizio primavera . A temperature superiori di 18/20 gradi invece, si arresta la sua capacità di sviluppo e perde o meglio si placa la progressione della malattia.
Il patogeno non attacca quindi solo in presenza di neve, particolare attenzione alle zone con elevata umidità e forte presenza di rugiada. Le zone in ombra totale o anche parziale, sono di solito le prime ad essere colpite. Ristagno idrico o zone compatte senza i corretti drenaggi ne favoriranno l'insorgenza.
LE 10 CAUSE CHE POSSONO PORTARE ALLO SVILUPPO DEL PATOGENO
- Alto tasso di umidità
- Temperature favorevoli
- Rugiada persistente
- Ombra parziale o totale
- Ristagno idrico e Mancato drenaggio
- Concimazioni azotate eccessive a ridosso dell'inverno.
- Nebbia e piogge leggere e continue
- Feltro
- Mancata pulizia ( il patogeno si sviluppa anche su materiale indecomposto)
- Prato appena seminato o traseminato
GESTIONE DEL PRATO IN PREVENZIONE ALLA PATOLOGIA
Essendo un fungo saprofita si nutre di sostanza organica in decomposizione, quindi la pulizia del tappeto erboso è di fondamentale importanza. Il fungo sopravvive nei detriti vegetali e come tutti i funghi è invincibile, si può solo prevenire agronomicamente e controllare.
Eseguire quindi le operazioni agronomiche come arieggiature, verticut e controllo del feltro nei mesi di ripresa vegetativa. Carotature e apporto di sabbia in top dressing favoriranno i drenaggi. Con terreni compatti e poco drenanti queste operazioni abbinate a bucature nei mesi seguenti e l'utilizzo di agenti umettanti penetranti a calendario saranno di fondamentale importanza.
Mantenere nelle zone d'ombra un'adeguata ventilazione adeguando l'altezza di taglio.
Nelle zone in ombra e poco ventilate andrà abbassato leggermente il taglio, per evitare di creare microclimi.
Il taglio dovrà essere sempre eseguito in maniera costante, seguendo il ritmo vegetativo della pianta, a foglia asciutta e con lama affilata.
Un prodotto a base di polvere di roccia o zeolite micronizzata favorirà l'asciugatura pre taglio (il giorno prima) oppure la cicatrizzazione dopo il taglio. Anche le alghe brune favoriscono la cicatrizzazione.
Syringing mattutino, utilizzo di anti-rugiada o controllo della rugiada obbligatorio.
Qui un articolo dedicato : LA RUGIADA / LA GESTIONE DEL TAPPETO ERBOSO | SEMPRE AL VERDE, IL BLOG DEDICATO AGLI APPASSIONATI DEL TAPPETO ERBOSO (sempre-al-verde.com)
Evitare semine troppo tardive, soprattutto se si è coscienti dei limiti del proprio substrato e scegliere bene la cultivar da insediare. Una cultivar scarsa vi renderà la vita difficile, fate molta attenzione a cosa comprate e seminate. Se non siete sicuri chiedete e non andate al risparmio sui semi. Utilizzare quindi varietà resistenti, soprattutto se avete già avuto il problema in passato e riseminate sempre lo stesso mix tutte le primavere.
I prati appena seminati o traseminati sono più suscettibili, se attaccati, difficilmente potranno salvarsi. Usare il fosfito di potassio in prevenzione da ottobre ogni 15/20 giorni, attenzione che le nuove piante hanno una recettività fogliare maggiore, quindi diminuire i dosaggi e attenzione alla precisione in distribuzione.
Il Fosfito di potassio dal 2022 è diventato un fungicida a tutti gli effetti.
La formula è sempre la stessa, un atomo di fosforo combinato a tre atomi di ossigeno ed è stato classificato sotto la categoria fitofarmaco. Ricordiamo che per utilizzare ed acquistare i fitofarmaci è obbligatorio il possesso del patentino fitosanitario.
Attualmente la libera vendita di questo prodotto è ancora consentita fino ad esaurimento scorte a magazzino dei fornitori e con data di produzione del prodotto, antecedente a luglio 2022.
Utilizzare zolfo lenticellare, aiuterà ad acidificare e a contenere lombrichi con dosaggio 25 g m2 .
Il prodotto andrà distribuito con carrellino ed è molto lento nell'azione.
Troppo azoto soprattutto a pronto effetto, somministrato a ridosso dell'inverno favorirà il patogeno, attenzione quindi alla tipologia di concime da applicare, meglio sicuramente un cessione programmata, che a temperature inferiori chiuderà i pori del polimero e cesserà il rilascio dell'azoto. Sicuramente scegliere un concime bilanciato o uno sbilanciato in K (potassio) ma non in N (azoto), organico abbinato o organo minerale.
Esagerare con azoto sotto il periodo di riposo o quiescenza vegetativa non va mai bene per nessuna specie, ma la pianta dovrà essere nutrita comunque, anche per superare le possibili avversità.
Applicazioni di ferro chelato e microelementi, alghe brune o organici amminoacidici vegetali sosterranno la salute della pianta.
COSA FARE IN CASO DI ATTACCO
Il micelio lo notate meglio la mattina, quindi sarebbe opportuno ogni tanto, una piccola verifica sul prato, anche solo visiva. Prima le zone in ombra e quelle critiche.
Tenendo conto che abbiate eseguito le azioni preventive descritte nel paragrafo sopra, procedere a:
- Fermare immediatamente tagli e calpestio, soprattutto sulle zone infette.
- Continuare applicazioni con fosfito di potassio sempre evitando di calpestare le zone infette.
- Syringing mattutino obbligatorio per dilavare la rugiada.
- Utilizzare, solo se in possesso di patentino, anticrittogamico registrato su tappeto erboso
- qui un articolo per massimizzare la resa del trattamento.
La ripresa del tappeto erboso è legata alla virulenza dell'attacco, stato iniziale o avanzato e dalla nostra tempistica di reazione una volta scoperto il problema.
Se avete notato la patologia in stato avanzato, solamente a neve sciolta, programmate direttamente i lavori di ripristino primaverili.
RECUPERO SU TAPPETO ERBOSO DI FESTUCA ARUNDINACEA E POA
21/ottobre
Scoperti focolai di Microdochium nivale con macchie circolari da 3 a 20 cm.
Piogge incessanti e tappeto erboso molto alto, circa 9/10 centimetri, non tagliato da una decina di giorni per via delle piogge.
ZONA : Lombardia, Varese provincia
Umidità e forte presenza di rugiada terminate le pioggie.
- Giorno 1 - Somministrazione immediata tebucozanolo a dose massima da etichetta.
- Dal giorno 1 - Syringing mattutino per eliminare rugiada
- Giorno 4 Asciugatura con soffiatore, direzionando verso l'esterno del prato, visto che la zona era adiacente ai camminamenti.
- Giorno 5 - Fosfito di potassio
- Giorno 7 - A micelio sparito, taglio del prato e somministrazione di ossido di silicio
- Giorno 8 - Asciugatura con soffiatore
- Giorno 9 - Bucature con forcone + umettante
- Giorno 10 - Taglio del prato + alghe brune
- Giorno 11 - Fosfito di potassio
- Giorno 13- taglio
DOPO LA NEVICATA...
TYPHULA INCARNATA
Altra patologia è il Marciume Grigio delle Nevi, molto simile al marciume rosa. Le condizioni di sviluppo ideali sono vicine allo zero con neve, situazione preferita da Typhula incarnata.
Lotta chimica e principi attivi registrati su tappeto erboso ad oggi.
- Azoxystrobin (Heritage)
- Fludioxonil e difenocozanolo (unico prodotto Instrata Elite)
- Tebuconazolo
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EDIT 17/11/2023
COME CONTENERE MICRODOCHIUM NIVALE SENZA L'USO DI ANTICRITTOGAMICI
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