LA SOSTANZA ORGANICA

Pubblicato il 3 aprile 2023 alle ore 21:53

Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

Argomento molto discusso, ma che a mio parere si conferma, principe di tutti gli argomenti.  Lo vediamo oggi, sempre in maniera semplice e chiara, per gli appassionati del tappeto erboso.   

 

LA SOSTANZA ORGANICA o S.O.

 

Ne sentiamo parlare molto, ma sappiamo perché è così importante? Lo vedremo qui sotto. 

 

Partiamo subito mettendo a fuoco per bene, alcuni concetti fondamentali:

 

La sostanza organica in un suolo è tutto quello che è organico, all'interno del suolo stesso, elementi quindi, di origine biologica, di derivazione animale o vegetale.  Con un analisi chimica del suolo potremmo, con certezza, verificare quanto carbonio organico o sostanza organica, sarà presente all'interno del nostro tappeto erboso. 

Il carbonio ha un basso peso molecolare e ha la particolarità di essere un ottimo chelante e quindi attrarre a se , moltissimi elementi nel sottosuolo. Si pensa al suolo come un ecosistema, dove sono presenti organismi viventi, miliardi di organismi, natura morta in decomposizione, che verrà degradata dagli stessi batteri, chiamati Attinomiceti come lo streptomyces. 

Essi sono batteri aerobi, e hanno la capacità di aggredire humus e lignina, prediligono una  temperatura che si aggira attorno ai 25gradi, e preferiscono  un PH leggermente acido, vicino al 6, ma anche attorno alla neutralità, svolgono il loro interessante lavoro.  

Anche le radici stesse, delle nostre piante, sono una parte organica attiva del suolo. Abbiamo quindi nel nostro terreno diversi organismi viventi, chiamati pedofauna, radici morte e materiale organico ancora indecomposto, e materiale in decomposizione tramite sempre, i nostri amici batteri.

La sostanza organica influisce direttamente nella crescita dalla pianta, poiché nella formazione colloidale attira i microelementi e minerali agendo da scambiatore, (da qui scambio cationico) che trovate qui CSC - LO SCAMBIO CATIONICO.

la sostanza organica, garantisce una  porosità ottimale, un miglior drenaggio nei suoli compatti e una miglior areazione, oltre che favorire gli scambi gassosi al suolo. Essa ha potere di moltiplicare la carica batterica e  di ritenzione idrica al suolo, trattenendo una buona parte d'acqua.

Le reazioni di scambi, incrementano all'aumentare della  temperatura del suolo, più è presente ossigenazione, più l'attività microbica sarà efficiente, quindi anche la degradazione. Si aumenteranno inoltre gli scambi di potassio, calcio e magnesio, cationi che con la S.O. legano particolarmente, rallentando anche la retrogradazione del fosforo. 

 

 

L'HUMUS

 

E' un concentrato di sostanza organica nel terreno, con funzioni colloidali e attrattive, con proprietà nutrizionali dell'apparato radicale.

La carenza di Humus nel suolo, porterà a problemi sullo stato di salute e nella crescita della pianta. In generale, si tende ad ignorare questo concetto e si continua a fertilizzare esclusivamente con concimi minerali. 

 

L'HUMUS è biologicamente differente dalla sostanza organica, poiché lo stesso è formato da varie sostanze umiche chiamate biopolimeri che sono derivate dall'attività microbica. Possiamo trovare all'interno dell'humus acidi fulvici, con basso peso molecolare ed amici umici con alto peso molecolare e quindi una persistenza nel terreno maggiore.  L' umina, assomiglia all'acido umico per la sua struttura, ma, al contrario delle altre due forme, non è solubile in acqua.  

Tutti e tre gli elementi sono chiamati acidi umici  o umati, e sono importanti per la loro caratteristica di trattenere cationi, quindi parliamo di ioni con carica positiva e limitare la lisciviazione dei nutrienti. Una pianta in simbiosi con micro organismi trarrà beneficio dagli umati, che garantiranno il nutrimento necessario, per aumentare la biomassa radicale della pianta. 

Per aumentare i livelli di Humus del suolo bisognerà inserire quindi, molecole stabili come acidi umici e funghi come Glomus, tipologia di batterio che legherà humus ai minerali. 

Le altre fonti di carbonio o sostanza organica che andremo ad inserire nel nostro tappeto erboso invece, mineralizzeranno in maniera più veloce, nutrendo la pianta.  I migliori composti di humus da inserire nel nostro prato, e che troverete in commercio, saranno la LEONARDITE e Humus di lombrico.

 

Si differisce,  in due principali tipologie, quali, humus stabile e humus labile.

Mentre il primo è a tutti gli effetti un colloide, quindi molto resistente alla mineralizzazione, ed entra in primo piano riguardo alla nutrizione della pianta e all'attività microbica.

Il secondo, quindi Humus labile, ha una mineralizzazione molto più veloce e quindi si degraderà più in fretta ed è costituito da zuccheri e  peptidi.

L'humus stabile in un terreno è la parte che ci interessa maggiormente, poiché più humus stabile ci sarà, più sarà fertile il nostro terreno.

 

I VARI PROCESSI ALL'INTERNO DEL SUOLO:

 

L'UMIFICAZIONE :

La sostanza organica vegetale presente, oppure il nostro concime vegetale, si trasforma tramite microrganismi, più o meno velocemente a seconda della tipologia della S.O. distribuita.

I batteri, quindi, demoliscono la struttura vegetale, degradando più velocemente zuccheri e amminoacidi, mentre se la sostanza organica, sarà a base  cellulosa o lignina, la degradazione sarà più lenta (esempio del taglio mulching). La cellulosa si trova esclusivamente sulla struttura fogliare del vegetale. 

Sempre i batteri, degradando,  modificheranno e fisseranno il rapporto C/N del nostro concime ad un valore di circa 10, qualunque valore iniziale fosse in precedenza.

 

LA MINERALIZZAZIONE :

 

L'humus prodotto dall'umificazione, verrà trasformato, sempre grazie ai batteri,  in altri elementi, come h20 e C02 (acqua e anidride carbonica) e  azoto ammoniacale, che nutriranno in seguito la pianta.  E' quindi una trasformazione del carbonio, azoto ed altri elementi come fosforo e zolfo, in forma minerale, liberando ammoniaca e anidride carbonica, trasformazione che avverrà a PH acido.

Si considera un terreno fertile con il 3/4 % di humus stabile, considerando che all'anno la mineralizzazione dello stesso è circa 1 massimo 2% 

Di solito, sono i terreni boschivi o forestali ad essere molto fertili e molto attivi, fino ad arrivare anche al 7/8 % . 

L'Humus stabile ha un elevato peso molecolare, migliora la struttura del suolo ed è fonte principale di cibo per i micro organismi utili che lo compongono, facendoli crescere e riprodurre.  Aumenta inoltre, la capacità di SCS (scambio cationico), legando a se cationi di microelementi importanti per la crescita e la salute delle piante.

 

L'IMMOBILIZZAZIONE:

 

E' una trasformazione dei nutrienti minerali in forma organica. Questo dipenderà dal rapporto C/N della sostanza organica (che vedremo sotto) più sarà maggiore il numero, più la conversione sarà accentuata. Questo processo, inizierà già da un rapporto superiore a 10.

 

IL RAPPORTO C/N

 

il rapporto C/N in questo caso, è il dato da tenere in considerazione, ma in cosa consiste? 

 

Si tratta del rapporto tra carbonio e azoto. C/N quindi carbonio organico e N (azoto organico)

Questo dato determinerà la tipologia di sostanza organica che andremo ad utilizzare e di conseguenza la velocità di mineralizzazione della stessa sul tappeto erboso o su un'altra cultura. Consideriamo che con questo dato fondamentale, potremo scegliere la disponibilità di azoto per nutrire la nostra pianta. Questo processo verrà comunque influenzato da fattori esterni come umidità, attività microbica, più o  meno attiva e presente e temperature.

In un terreno equilibrato, il rapporto carbonio/azoto è determinato tra 9 e 12, equilibrio che bisognerà raggiungere e mantenere. 

Se per esempio avessimo un rapporto inferiore a 9, vorrà dire che avremo meno sostanza organica e più azoto, derivante dalle concimazioni. Questo comporterà che i batteri, degradatori della s.o. (processo di mineralizzazione) avendo molto cibo a disposizione (azoto) lavoreranno molto velocemente e si avrà un degradazione più veloce ed un gran rilascio di azoto, con conseguente perdita di sostanza organica degradata.

E' il caso ad esempio dei concimi organici di derivazione animale con un rapporto C/N molto basso, in questo caso, non si formerà humus ma solo una mineralizzazione della S.O.  Questa produzione di azoto, in caso non avessimo i nostri serbatoi, come rizomi ad esempio verrà dilavata o persa. Rinnovare quindi le concimazioni di sostanza organica è sempre la miglior strategia da mettere in atto.

In un rapporto maggiore di 12, invece, avremo più sostanza organica che azoto, ma in questo caso non si riuscirà a nutrire correttamente la flora batterica, e quindi la degradazione della sostanza organica sarà limitata. La conseguenza sarà uno stress nutrizionale nella pianta, poiché gli stessi batteri, prenderanno l'azoto dal terreno in forma NH3, o dai rizomi saccheggiando le riserve accumulate. 

Se andassimo a scegliere per esempio un letame come ammendante, il suo rapporto medio c/n sarà circa 25, questo per un contenuto di azoto più alto del carbonio e di conseguenza il rapporto C/N sarà più basso ad esempio, di un concime con sostanza organica sul secco, dove si avrà un rapporto molto più alto come esempio 40/50 fino alle leonarditi con 100/140 di rapporto.

Questi componenti organici con un rapporto C/N più alto, faranno sviluppare maggiormente, alcune forme di batteri che degradano la cellulosa.  Per effettuare il loro compito, gli stessi batteri, richiederanno azoto, che prenderanno dal terreno in forma ammoniacale (NH3) per il necessario, fino al compimento del lavoro.

Se il terreno non avrà abbastanza azoto, per compiere questo processo, ci sarà  un '' sequestro di azoto ''. 

La pianta infatti in quel momento, ne sarà carente, poiché i micro organismi lo useranno, per la scissione della sostanza indicata.

Bisogna sempre, quindi, in uno stato di equilibrio, in concomitanza di applicazioni di organici con rapporti C/N elevati, sopra i 40/50, procedere alla somministrazione di una concimazione azotata, meglio in forma ammoniacale/ureica.   

Somministrare rapporti diversi C/N durante il ciclo vegetativo della pianta è logico ai fini di mineralizzazioni e umificazioni e attività microbiche differenti.

 

I professionisti nei green, calcolano nei loro terreni i coefficienti :

Coefficiente isoumico, indicato come  k1: calcoleranno la resa in humus, della sostanza organica, dal momento dell'applicazione.

Coefficiente di mineralizzazione K2   = quantità di materiale organico mineralizzato in un anno.

     

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    Grazie per la lettura. 

     

    Sempre Al Verde Team

     

     

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